(al corso di statistica, per un dottorato mai finito)
Sono all’oscuro.
Aria condizionata, il freddo si ferma tra gli occhi, come una sostanza viscosa.

Dalla finestra vedo un angolo di un edificio e alberi, mi immagino la luce verde che passa attraverso le foglie, in un prato dall’erba morbida, con gli occhi chiusi e il rumore del vento.

Il freddo artificiale ora mi scivola lungo le braccia, lo sento sopra i gomiti fino alle spalle, come una carezza gelida ed ustionante allo stesso tempo.
Le nuvole non ci sono in cielo, un cielo che scoppia di caldo ed è diafano. Mi immagino grandi nuvole che coprono il sole, all’improvviso, e all’improvviso lo liberano. Gli occhi, chiusi, rilevano il cambiamento della luce, con una lieve contrazione delle sopracciglia.

L’odore del mare
L’odore del lago
Profumo di menta nel tè
Profumo di menta selvatica
L’odore dei miei gatti quando dormono
L’odore di un bosco di pini all’inizio dell’autunno
L’odore dell’inchiostro dei fumetti
L’odore della torta di cioccolato quando cuoce
(Che giorni e giorni e giorni sprecati)
Profumo di arancia sbucciata
Profumo di cannella nel caffè
L’odore del narghilè
L’odore dell’asfalto appena viene colpito dalle prime gocce di pioggia in estate
